03 Gen Il primo raccolto del nuovo anno
Questa mattina siamo stati a raccogliere delle bacche (cinòrrodi) di Rosa canina. La stagione di raccolta è già molto avanti, ma avevamo finito le scorte e fortunatamente i cespugli ne erano ancora carichi. Già in lontananza si possono scorgere le macchie rosse tra i rami grigi delle siepi. Lo scroscio del torrente sottostante ci ha accompagnato nella calma di questo raccolto col quale produrremo altra composta e succhi.
In inverno la Rosa canina è indispensabile per sostenere l’organismo. Le influenze stagionali, gli acciacchi reumatici o artritici, l’affaticamento per il lavoro psico fisico intenso, sono tutte situazioni nelle quali la Rosa canina diventa nostra alleata nell’affrontare la stagione con forza e determinazione.
Basta osservare la pianta per capirlo; un cespuglio di robusti tralci vigorosi, spessi e vitali anche sotto il manto gelato dell’inverno. Le sue grosse spine ricurve ricoprono abbondantemente ogni ramo. Ed i suoi frutti obovali, rosso brillante e lucidi rimangono sui rami fino a primavera.
Offriranno nutrimento a tanto animali anche quando ormai ogni altro cibo è esaurito.
La Rosa canina è la pioniera dei terreni ruderali; colonizza e invade rigenerando il terreno per lasciare successivamente lo spazio alle altre specie.
È un pianta governata da Marte, per questo dona forza, vigore e determinazione. Quale rimedio migliore, per cominciare un nuovo anno?!