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La pianta del mese: L’ISSOPO

La pianta del mese: L’ISSOPO

 

È tempo invernale, di natura Fredda e Umida secondo gli antichi. Tempo di raffreddamenti, tossi ormai trascinate dall’anno vecchio, sindormi influenzali…

È proprio questo il periodo in cui ritemprarsi con delle belle tisane, che portano calore nelle mani, tenendo la tazza, nella pancia, quando si bevono, e nel cuore quando entrano in circolo.

E tra le tisane che ci sentiamo di consigliare in inverno, una pianta in particolare viene alla mia mente, con il suo tepore balsamico, caldo e secco, in grado ritemprare i nervi e liberare le vie respiratorie ormai esauste dai continui raffreddamenti: l’Issopo.

Una pianticella, che in fioritura, con le sue spighe celesti, ricorda vagamente la Lavanda; ma dall’intenso aroma balsamico, caldo, e fortemente aromatico, grazie al quale si fa subito riconoscere. Questo suo calore agisce in noi purificandoci, donandoci vigore, liberandoci dal muco, e stimolando tutto l’organismo, digestione compresa.

Noi Strulgador utilizziamo le aromatiche infiorescenze dell’Issopo in numerose preparazioni.

In pirimis come Tisana singola, balsamica, broncodilatatrice ed espettorante, rimedio nelle patologie bronchiali e tosse grassa: seda la tosse e gli attacchi d’asma, perché fluidificante ed espettorante. Grazie alle virtù stimolanti, toniche ed eupeptiche, favorisce i processi digestivi e riduce flatulenza e coliche. L’azione diuretica e antisettica per le vie urinarie aumenta la diuresi e cura la cistite. Utile nei gargarismi per il mal di gola. Essa può venire preparata come bevanda, ma anche per bagni tonificanti e suffumigi balsamici e antisettici per liberare le vie respiratorie.

Entra a far parte anche come ingrediente nella nostra “Tisana Invernale” antiinfiammatoria ed emolliente, ideale per tutti i malanni invernali: protegge dalle infezioni e raffreddamenti, con il suo calore mitiga la febbre e stimola le difese immunitarie.

Ingrediente fondamentale del nostro “Sciroppo per la Tosse”, che unisce le virtù di tantissime erbe raccolte in Appennino, miscelate sapientemente secondo metodi tradizionali. Indicato per tossi stizzose e persistenti, come espettorante, bechico e lenitivo nei mal di gola.

Inoltre, siccome il cibo è medicina, la consigliamo com  “Spezia Strulgador”, per insaporire carni, zuppe e vellutate, in ragù ed insalate; per conoscerlo meglio si pùò gustare sul pane casereccio con un po’ di olio. Questa spezia ha la virtù di stimolare i processi digestivi, riducendo i gonfiori intestinali.

In Luglio ne raccogliamo le infiorescenze, sia da essiccare, sia da distillare, per ricavarne il preziosissimo olio essenziale, da noi utilizzato nell’ “Unguento Balsamico” ad attività balsamica, antisettica ed espettorante, indicato per le congestioni delle vie respiratorie da raffreddamento ed influenzali. Massaggiato su petto, schiena e piante dei piedi, agisce sia per inalazione che per assorbimento donando un immediato sollievo. Poichè non contiene estratti chimici è indicato anche per i più piccoli, dai sei mesi di età, mentre per i neonati possono applicarlo mamma o papa’ sul proprio petto, per un’inalazione indiretta durante le coccole.

L’Acqua aromatica derivata dalla distillazione viene da noi usata nella preparazione del “Colluttorio alle Erbe” che mantiene l’igiene orale, rinfresca la bocca, calma le infiammazioni gengivali e della mucosa orale.

Qui di seguito ho raccolto citazioni da diverse fonti per noi molto autorevoli, che descrivono l’Issopo, le sue virtù, e interessanti ricette della Tradizione. Ho voluto mantenere le citazioni come le ho trovate scritte, perché le trovo già perfette così come sono. In corsivo sono le citazioni dei testi più antichi, in un Italiano volgare di qualche secolo fa, molto poetiche; in grado di descrivere l’azione della pianta attraverso le sue Qualità, e per questo più immediate e comprensibili. Un approccio all’erboristeria attraverso i propri sensi, unico metro di paragone diretto che possediamo nei confronti della realtà che ci circonda.

Alla fine di questa raccolta, cito le fonti da cui ho trattato questa descrizione. Non ho voluto inserire note ai riferimenti bibliografici per non guastare la scorrevolezza del testo.

Dell’Hissopo

Il bell’Issopo, erba santa e virtuosa che i nostri antenati veneravano, cresce nei luoghi sassosi qua e là nella zona submontana e montana della penisola, spesso coltivato.

L’Issopo è una pianta notissima e comune, tanto il domestico quanto il selvatico, la quale produce da una radice una chioma folta di gamboncelli legnosi, sottili, alti un piede e mezzo, in cui dal capo alla cima crescono le foglie lunghette attorno attorno ugualmente distanti, durette, odorate, acute, e amarette; produce i fiori spicati nelle sommità dei fusti di celeste colore. Ha molte radici, e legnose.”

Emana un profumo aromatico caratteristico, un poco canforato e ricorda leggermente la Menta con qualcosa della Ruta; ha sapore amaro.

Raccogliete le sommità fiorite di preferenza all’inizio della fioritura, i primi di Luglio, ed essiccatele presto nel granaio. Il profumo della pianta si attenua con l’essiccazione, ma le sue qualità persistono per parecchio tempo, se la si tiene al riparo dell’aria e dell’umidità.

Lo Issopo ha virtù di disseccare e di scaldare: è caldo e secco nel terzo ordine, e sono le parti sue tutte sottili; incide, assottiglia, apre, asterge, e mondifica. La sua forza è così grande che persino la pietra non è in grado di impedirgli di crescere dove viene seminata.”

La segnatura ci dice che questa pianta porta nutrimento e giustizia (Giove) al vaso di Triplice riscaldatore (Toro), cui anatomicamente corrisponde la gola. Quindi è una pianta che aiuta a purificare la voce e rendere efficace l’energia che si accompagna nell’uso sacro della medesima.

È ricordata nei testi egizi e nella Bibbia come una pianta purificatrice. Infatti sino al Concilio Vaticano II la S. Messa cominciava con la frase “Asperge me, Domine, hyssopo et mundabor”.

E`una pianta a carattere antispasmodico e depurativo in quanto purifica totalmente l’organismo.

L’Issopo domestico solve facilmente la flemma; o che aggiuntovi il sal gemma purga ancora la melanconia. Ma che purghi egli la flemma, è manifesto per l’esperienza che se ne vede, e specialmente quella che si ritrova nel petto e nel polmone. Giova alle flemmatiche infirmità tanto de i nervi quanto del cervello, per aver egli potestà non solamente di mondificare, ma di fortificare ancora.”

E’ indicato come cura primaverile della durata di almeno un mese per una disintossicazione generale agendo beneficamente sull’ipofisi, che a sua volta regolarizza il ciclo ormonale ridistribuendo i compiti delle altre ghiandole.

Mangiasi con fichi freschi triti per far muovere il corpo. Il che opera maggiormente, quando vi si aggiunge l’Iris, il Cardamomo, e l’Erisimo fa buon colore.

Bevuta la decozione con aceto melato, purga per di sotto i grossi umori.”

La funzione gioviniana relativa al fegato, fa di questa pianta un ottimo digestivo e stimolante specie quando la digestione è accompagnata da coliche e dolori diffusi. Quindi nei casi di gastralgie, dispepsie, atonie digestive, o gonfiori al ventre l’Issopo è molto efficace.

Risolve l’uso dell’Issopo le ventosità, che malagevolmente si scacciano, fa appetito, provoca i mestrui, e l’orina, e giova al freddo, che precede alle febbri.

Ancora lo vino dove s’era cotto l’Issopo e Fichi e seme de Fenocchio e de Prezzemolo vale al dolor de stomaco e delli budelli; e se con queste aggiongerai Artemisia questa mondifica la matrice dalle sue superfluità fredde.”

La matrice è il nome che veniva usato per indicare l’utero.

L’appartenenza al segno del Toro, lo colloca come un eliminatore della stasi delle secrezioni bronchiali. Infatti per i suoi principi volatili che vengono eliminati con la ventilazione polmonare, l’Issopo diventa un ottimo fluidificatore dell’essudato catarrale. Risulta benefico per tutte le malattie delle vie respiratorie specie se queste sono croniche, quindi adatto per bronchiti croniche, tosse, asma, raffreddore da fieno ed anche per la tubercolosi.

Mondifica il petto, e il polmone, e specialmente ne i vecchi, che l’hanno pieno di flemma grossa, e viscosa: e però giova a gli asmatici, e alla tosse.”

Sono ottimi i suffumigi di Issopo, come balsamici purificanti del tratto respiratorio.

L’Issopo è uno dei Semplici più efficaci nelle affezioni bronchiali trascorso lo stato irritativo, quando l’indicazione maggiore è quella di fluidificare le secrezioni che ingombrano le vie respiratorie. (Niente Issopo nelle tossi secche con sensazione di bruciore. Preferire in questo caso il Marrubbio e altri bechici come il Verbasco, il Farfaraccio, le Malve e l’Altea, la Liquerizia). La pianta, per il suo principio aromatico, agisce sulle mucose che deterge e asciuga, e sui centri nervosi della respirazione, che così viene sensibilmente agevolata. Il modo più semplice di assunzione è l’infusione con 10 o 20 grammi per litro d’acqua bollente (lasciare in infusione per un quarto d’ora: da due a tre tazze al giorno, addolcire con miele), oppure lo sciroppo, che si ottiene facendo macerare 100 grammi di Issopo in un litro d’acqua bollente: poi filtrare, aggiungendo 1600 grammi di zucchero, e prenderne cinque cucchiai da minestra al giorno.

Cotto con Fichi, acqua, miele e Ruta, e poscia bevuto, conferisce ai difetti del polmone, alla tosse vecchia, alla strettura del petto, al catarro, e a gli asmatici: ammazza tutti i vermini del corpo. Il che fa egli ancora, quando si lambe con miele.

Giova al petto e alli polmoni e contro la asma: e alla tosse antiche cocendo Issopo, Iris, e Fichi e Liquirizia in questo modo: Piglia foglie de Issopo, Melissa ana manipolo uno, radice di Iris e Giglio ana once due, Liquirizia Enula campana ana oncia una, Fichi numero nove. Taglia ogni cosa grossamente e cuoci in vino e acqua ana libbra una, perfino che consumi la terza parte e cola e indolciscila con zucchero ovvero miele spumato; e fanne beveraggio da tore la mattina e sera tepido mezzo bichiero per volta; e quando lo avrai consumato prendi le sotto scritte pillole: piglia pillole d’agarico scropoli mezzo: sal gemma grani uno e mescola insieme con sciroppo de Issopo e fanne pillole nove.”

Viene impiegato anche per uso esterno, sotto forma di idrolato e di infuso. Quest’ultimo è utile come colluttorio nelle infiammazioni della bocca e della gola, in base al suo potere antisettico, nelle tonsilliti. “La decozione dell’Issopo fatta in aceto, lavandosene la bocca leva il dolor de i denti: il cui vapore applicato in modo di profumo, risolve le ventosità delle orecchie.

Ancora contro lo catarro freddo e al cazer de la ulula, fa uno gargarismo con decozione de Issopo, foglie de Rose, e Piretro con vino e un poco di aceto e lava dapoi la ulula con il suddetto.”

L’olio dell’erba e dei fiori unto guarisce i nervi infrigiditi, e li fortifica; ammazza i pidocchi, e tolle via il prurito.”

L’Issopo viene usato come il Rosmarino nei bagni tonificanti per le varie forme di isterismo e di eccitazione nervosa, e nei surmenage psicofisici; se ne fa una decozione in un litro d’acqua bollente, da aggiungere poi all’acqua del bagno per bangni profondamente purificanti e tonificanti.

…e lo bagno fatto con foglie de Issopo cotte in vino con Artemisia e Abrotano mondifica la matrice dalle sue superfluità.” Questi lavaggi facilitano la cicatrizzazione, indicato nelle eruzioni cutanee, per pulire piaghe e ferite prima di procedere alla medicazione e fasciatura.

Impiastrati con Fichi e Nitro a i difetti della milza, e a gli idropici: e con vino puro alle infiammagioni. Applicato con acqua calda svanisce i lividi delle percosse.”

Il suo decotto ha un’azione sulle ecchimosi assai palese. Si sono vedute guarire prontamente contusioni violente (calci di cavallo). Si utilizzi un piccolo sacchetto di tela pieno di Issopo pestato e fatto bollire nel’acqua, applicato sull’occhio, nei versamenti sanguigni a seguito di urti tra l’iride e la cornea, e nelle ecchimosi delle palpebre. Il decotto è inoltre vulnerario e cicatrizzante.

L’acqua distillata di Issopo non dovrebbe mai mancare nella toeletta mattutina di un uomo poiché di carattere prettamente maschile. Dopo aver asciugato accuratamente il viso e il collo, si passa sulla pelle un batuffolo di bambagia imbevuto di acqua di Issopo, oppure si massaggia leggermente con i polpastrelli delle dita; si noterà che tonifica i muscoli del viso e del collo e dona il giusto colore alle guance.

L’Issopo potentemente aromatico, non è usato nella cucina moderna. È tuttavia un buon condimento delle carni, dei pasticci, nei passati di verdure amidacee, quando sia usato con moderazione. I suoi infusi leggeri sono eccellenti digestivi.

Se se ne mangia spesso, purga le schiume fetide degli umori malati, come il calore fa traboccare la schiuma da una pentola, ed è utile in tutti i cibi. E’ più utile cotto e ridotto in polvere che crudo.

Quando se ne mangia, purifica il fegato e purga un pochino il polmone. Chi tossisce e ha male al fegato, o chi ha il polmone che soffoca, entrambi mangino dell’Issopo con le carni o con del grasso: il loro stato migliorerà.”

Nel giardino, la sua coltivazione per uso medico e aromatico può anche prestarsi ad interessanti effetti decorativi, in gruppi isolati, come bordure e negli ammassi di rocce, l’Issopo rallegrerà tanto l’occhio quanto l’odorato, e se siete il gentile padrone di un alveare, le api andranno ad attingere dai suoi fiori un nettare eccellente.

Fonti:

 

Matthioli Andrea I discorsi nelli sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della Materia Medica. Edizioni Magna Graecia.
Nello stesso libro citazioni di Galeno, Dioscoride e Mesuè

Ildegarda da Bingen – Libro delle creature. Edizioni Carocci.

Istituto Superiore di Ricerca in Medicina Tradizionale e Antropologia – Erbario Volgare a.D. 1522. Morphema editrice

Pierre Lieutaghi – Il Libro delle Erbe. Edizioni Biblioteca Universale Rizzoli.

Angelo Angelini – Il Serto di Iside. Quaderni di Erboristeria Alchimica. Edizioni Kemi Hator.

Marco Vittori – www.spagyria.it

Lorenzo
strulgador@inventati.org