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La raccolta dell’Erica

La raccolta dell’Erica

Stamattina la giornata comincia limpida e un po’ più tiepida dei giorni scorsi.

È il momento di rimettersi in moto con le raccolte!

Andiamo nel bosco a raccogliere le gemme della Calluna vulgaris, comunemente nota come Erica, o anche Brugo. Difatti, questa pianta ricopre i territori cosiddetti brughiere.

Qui non è così abbondante, ma nei boschi di Castagni si trova bene, soprattutto dove c’è una buona esposizione al sole, e non troppe piante con le quali convivere. La possiamo trovare assieme alla Felce, ai Ginestrelli, e alle Orchidee di tanti colori.

Una macchia di Erica circondata da orchidee e da Zelda

Questa pianta forse si trova anche sul tuo balcone. È spesso presente nelle composizioni floreali invernali perché è resistente ama il fresco, infatti è molto asciutta e legnosa.

Anche alle api apprezzano molto i suoi fiori tant’è che Plinio chiamava il miele ottenuto ‘miele ericeo’. Anche il miele da essa ottenuto vanta le medesime proprietà medicamentose della pianta

Nel passato questo piccolo cespuglio trovava svariati impieghi artigianali, dalla tintura ala fabbricazione di oggetti ed utensili, molti dei quali anche di grande pregio quale la Radica, una particolare lavorazione della  radice legnosa di determinate varietà, con le quali si realizzano tutt’ora le pipe da fumo.

L’Erica è immancabile tra i rimedi legati alle vie urinarie e alle infiammazioni  della prostata: per cistiti, oligurie, strangurie, ematurie, infiammazioni renali di varie nature, come calcoli, infezioni, gotta,  etc .  Si può assumere come decotto, infuso, sciroppo, o  tintura della sommità fiorita.

La sua natura qualitativa è legata all’elemento Fuoco, per cui calda e secca. Questa natura le conferisce la capacità di portare calore nell’apparato urinario e nelle articolazioni artritiche, sanandoli ed asciugandoli dagli umori stagnanti.

Noi raccogliamo anche le  sue gemme, per prepararne il gemmoderivato

Gemme di Erica
Gemme di Erica

Il gemmoderivato di Erica, oltre alle virtù condivise con la pianta adulta, e cioè diretti a trattare le affezioni urinarie osteoarticolari ed artritiche , contribuisce come sostegno profondo nelle malattie in via di  cronicità di svariati tessuti quali fegato, milza, reni, anche ghiandole endocrine. Per questo è consigliato  nei casi di artrite reumatoide, nefriti, suppurazioni, diarree, e molto altro.

Secondo l’analogia che Paul Henri, ideatore della gemmoterapia moderna ha intuito, la Calluna esercita queste proprietà  essendo una pianta colonizzatrice dei terreni poveri; essa li prepara all’arrivo di specie arboree che rendono nuovamente feconda la terra. Allo stesso modo, nell’umano ripristina quei tessuti logorati da squilibri cronici, riportandoli alla loro armonica funzionalità.

Negli ultimi anni abbiamo consigliato con straordinari risultati questa pianta, sia il suo gemmoderivato, associato ad altri, che il decotto.

In particolare, abbiamo riscontrato un forte aumento di cistiti e infiammazioni prostatiche, spesso associate ad una forte acidosi urinaria. Ci sono molti fattori che possono condurre a queste alterazioni.

Per maggiori informazioni contattaci o contatta un erborista di fiducia!

Barbara
strulgador@gmail.com