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Piante e principi attivi

Piante e principi attivi

Troppo spesso, parlando di piante, mi sento dire: “il Salice, è l’acido salicilico, come l’aspirina!”, “Vorrei la Rosa canina che mi serve vitamina C”, e così via. Siamo abituati a riassumere tutto quel che la Natura ci dona per nutrirci e per curarci, in meri principi chimici o effetti biologici, che non rappresentano il reale potenziale del prodotto che stiamo assumendo. Così la carne dona proteine, il formaggio il calcio, le verdure le fibre, i frutti rossi sono antiossidanti…

Ma un simile approccio ai prodotti della Natura è completamente astratto e non ci fornisce una conoscenza precisa sulle qualità di ciò che assumiamo. Questo perchè la nostra cultura si basa su dati falsamente scientifici promossi dalla cultura di massa.

Già una scienza un po’ più approfondita e seria, ci insegna per esempio che le piante officinali non sono catalogabili per i “principi attivi” come fossero dei farmaci di sintesi, ma per il loro fitocomplesso. Fito=vegetale + Complesso=qualcosa di articolato, una molteplicità di elementi o di aspetti. Per gli antichi le piante medicinali erano “Semplici”, per noi invece sono “Complesse”. Come è potuto accadere che  qualcosa di semplice divenisse complesso? Sicuramente c’ è lo zampino del pensiero scientifico post illuminista, che frammentando la natura in sempre più microscopiche parti, ne ha aumentato la sua complessità.

Ma è possibile tornare a vedere la semplicità nei rimedi vegetali? Ogni creatura (minerale, vegetale o animale che sia) ha in sè una propria essenza, una propria personalità Vivente: è questa l’Entità con cui stiamo entrando in comunione assumendola attraverso il nutrimento o la cura; è questa Entità che possiede delle caratteristiche proprie ed uniche, in poche parole Semplici.  La complessa manifestazione chimico-biologica è una conseguenza di questa personalità, ma è la personalità che va ad agire sul nostro organismo, ed è con essa che dobbiamo imparare a relazionarci; è Semplice, no?

Come poter riconoscere le diverse personalità delle piante? Soprattutto per noi persone comuni che non abbiamo complessi strumenti scientifici per analizzarle, e nemmeno conoscenze botaniche approfondite? La Natura, dotata di Intelligenza ed Arte, ci ha donato strumenti molto più raffinati delle complicate e limitate macchine scientifiche: i nostri sensi. Il gusto, l’olfatto, il tatto, la vista, e anche una buona dose di intuizione sono gli strumenti che gli antichi hanno utilizzato, sviluppato e approfondito per osservare e conoscere la natura nel suo intimo più profondo. Essi sono strumenti perfetti e dotati di una sensibilità che le tecnologie umane non sono ancora minimamente riuscite ad eguagliare. Questi sensi ci permettono di ottenere una visione intuitiva, unica e quindi Semplice delle creature con cui ci troviamo a relazionarci.

Ippocrate, Plinio, Galeno, ma anche le popolazioni indigene che hano mantenuto un contatto diretto con la Natura, ci insegnano ad osservare la pianta, e ad usare i nostri sensi. Persone che hanno osservato la Natura in questa maniera hanno elaborato il più vasto repertorio farmaceutico vegetale, dal quale la moderna farmacia, con i suoi sofisticati strumenti, deve tuttora attingere per poter sviluppare farmaci efficaci, da brevettare.

Se il farmaco di sintesi è unico nella sua molecola, e la sua potenza agisce con un meccanismo farmaco-recettore, andando a stimolare una risposta univoca e dirompente, la pianta è semplice nella sua essenza, nella sua personalità, che va a comunicare con i delicati processi biologici dell’organismo, armonizzandoli e riequilibrandoli, riportandoli al loro il ritmo naturale.

I frutti rossi sono antiossidanti perchè hanno tanta vitamina C, è scritto su tutti i giornali! Ok, ci può stare. Ma di che frutti parliamo? dei Ribes, delle Fragole, dei Lamponi? Son Lamponi coltivati magari lontano dal loro areale? E se sono selvatici abitano sulle Alpi o sugli Appennini? Sul Cimone o sul Gran Sasso? Parlano il dialetto Toscano o quello Emiliano? sono compagne dei Faggi o dei Mirtilli?  Ogni pianta ha la sua personalità, ed è da essa che dipende tutta la sua variabilità “fitochimica” e non il contrario.

Se ci accontentiamo di sapere che il Salice è ricco di Acido salicilico, non approfondiremo la conoscenza della pianta, per  comprenderne realmente il suo potenziale, e poterla usare convenientemente. Il Salice che cresce in luoghi umidi, con la sua corteccia tannica e astringente, dalle Qualità Fredde e Secche, sarà eccellente per drenare e asciugare le umidità bollenti delle nostre febbri, ma anche le umidità che si accumulano a livello articolare, e si infiammano, risvegliate dalle alterazione di umidità ambientali.

Riuscite a intuire la Semplicità di questo ragionamento rispetto a quello biochimico? Ecco che i rimedi naturali perdono la loro complessità e tornano a diventare Semplici.

Con la nostra esperienza di Strulgador, vorremmo sensibilizzarvi ad una visione più profonda dei regni di Natura, aiutarvi a non fermarvi alla visione superficiale propria della nostra cultura di massa, ma ad addentrarvi verso un’osservazione di cui siete i protagonisti, e di cui disponete gli strumenti calibrati ad hoc sulla vostra personalità. Fidatevi dei vostri sensi e della vostra intuizione, ed esplorate il mondo della Natura che vi circonda con sensi vigili e attenti, come i cacciatori raccoglitori nostri avi, in simbiosi con il mondo naturale circostante, che generazione dopo generazione sono giunti fino a noi.

Lorenzo
strulgador@inventati.org